Martedì sera ho visto l’anteprima di “La verità,vi spiego,sull’amore”. L’incantevole protagonista del film di Max Croci e dell’omonimo libro scritto da Enrica Tesio è Dora. Dora è l’antidoto all’invidia,l’antitesi della rabbia,la cura dell’infelicità per antonomasia. Credo che in ogni donna ci dovrebbe essere un po’ di Dora. Nell’iperordinata che desidererebbe,di tanto in tanto,poter ignorare le pieghe imperfette delle lenzuola. Nella simmetrica,come la sottoscritta,che vorrebbe non notare i quadri storti. O nella puritana,alla quale piacerebbe poter dare una V alla propria scollatura,senza per questo sentirsi sbottonata. Dora è il limite da riconoscere. È il cambiamento dal quale partire. È la morbidosa sensazione della suoletta in gel siliconico sulla quale si vorrebbe camminare ed il freno a mano che ci si augura di essere in grado di tirare,quando è il caso di cambiare direzione. Dora è uno schema in bianco e nero. Di grigi non ce n’è. È una parola crociata scritta in obliquo. È una scacchiera sulla quale le regine danzano con gli alfieri. Che di regale basterebbe l’atteggiamento. Senza alcun titolo. Questione di attitudini. E di gentilezza. E se,come affermato nel libro e nel film,”la felicità dei bambini si misura in dita di sporco”,quella degli adulti si dovrebbe misurare in centimetri di rispetto. Per ciò che inizia. E per ciò che finisce. Dora è un traguardo. Un trampolino dal quale tutti dovremmo lanciarci almeno una volta nella vita. E se non sappiamo nuotare,ci sono sempre i braccioli. A meno che non si preferisca la respirazione bocca a bocca del bagnino di turno! Grazie Enrica Tesio ✌🏻