L’unico evento che ti cala nelle vesti della perfetta massaia è “La fiera del bianco”. Quel nome candido,a sentore immaginario di Marsiglia ed evocativo di purezze leggere e svolazzanti. È un calarsi morbido e sognante…se chiudi gli occhi fra i cestoni espositivi,ti vedi stendere panni in un ettaro di prato verde…gonna dai lembi volteggianti e capelli al vento,mollette per bucato in legno naturale,filo interminabile tra aceri e betulle,che peraltro nella realtà ne hai in casa una quindicina di metri anche tu,sparsi fra vasca da bagno e stendini a fisarmonica,che di balconi non ne possiedi. Prima che la tua visione si sposti nella prateria facendoti assumere le sembianze di Caroline Ingalls,apri gli occhi e riprendi la ricerca delle lenzuola che ti servono. Non è che nel periodo post inventario tu smonti la baracca e via*,ma un rinnovo delle parures notturne lo fai volentieri. Individui una completo matrimoniale rigato che ti ricorda un cremino,che l’idea di poggiare le guance tra cioccolato e gianduja non ti dispiace affatto. Sarà pur vero che i panni sporchi si lavano in famiglia,ma visto che la deputata al lavaggio sei tu,ti dirigi frettolosamente alle casse,che stamattina la biancheria ti guardava dall’oblò implorando una boccata d’aria. Passando dal reparto arredi,ti specchi in un attimo di vanità*. Terza in coda alla rapida,ti ricordi che tuo marito dorme con due cuscini ed il triangolo delle federe no,non l’avevi considerato*. Ok che la geometria non è un reato*,ma il che significa ritornare per la terza federa,che trovi decisa nel nocciola. Abbinare una trapunta alla tua testata è impresa ardua,tra il grigio,l’ocra,il rosa antico ed il celeste non sapresti proprio che tinta pigliare ma poi…Lui chi è?!* Quello splendido copriletto nato per te che sembra gridarti dallo scaffale: “Mi vendo!”*. Mentre stai per raggiungerlo cavalcando il tuo colpo di fulmine,ecco che una simpatica signora ti anticipa in uno scatto di grinta che tu non hai* e che ti faresti vendere a peso. Essendo un’altra la chiave dei tuoi problemi*,ti dai due ali* e voli rapida all’uscita dopo aver messo nel carrello desideri e speranze in confezione spray*. La stessa sera,nuove lenzuola e trapunta vissuta,dopo aver ricordato cinquecento volte ai tuoi figli di spegnere le tecnologie,di preparare lo zaino per la scuola,di lavare i denti e di lasciarsi andare nelle braccia di Morfeo,ti rilassi quasi afona e chiacchieri con tuo marito. Dopotutto,potresti anche avere lenzuola dorate e trapunte all’ultimo grido,ma avvolgersi di parole resta il miglior modo per terminare la giornata. E poi,tra le sorelle Ingalls ti sei sempre identificata in Laura,nel suo atteggiamento un po’ maschiaccio che poco si addice al vademecum delle massaie coi fiocchi. Questione di abbinamenti. E di geometrie.
(*riferimenti alle canzoni MI VENDO e TRIANGOLO di RENATO ZERO)
26 gennaio 2017 at 7:50
Avvoltolarsi nelle parole…io lo faccio. Meglio che stirare e lavare lemzuola🤗
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26 gennaio 2017 at 7:52
Verissimo Penny 😄😉
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26 gennaio 2017 at 11:40
bravaaaaa!!! complimenti
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26 gennaio 2017 at 11:51
Grazie 😊
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