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diserieZero

Sono solo una, non sono nessuno e nemmeno centomila… Mi piace considerarmi una scrittrice "di serie Zero", dove per Zero s'intenda la capacità di lasciarsi permeare a tutto tondo da ciò che arriva, senza farsi intrappolare dalle idee, che poi cambiano, senza farsi imprigionare dalle convinzioni, che poi si rovesciano, senza farsi scrivere il destino, che poi si cancella e si riscrive…

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Figli

Di sciarpe e progresso

Venne il progresso. E con lui cambiammo il passo. Non le scarpe. La camminata solamente. Digitalizzandola. Ed illudendoci di essere più forti. Più protetti. Perché schermati. Pieni di filtri, quindi, mentali ed emotivi in primis. Indi, non più liberi. La... Continue Reading →

Di piezz ‘e core

OCCHIDIMARE amava correre. Nacque con la corsa nei piedi, quel “citto” frettoloso, che la vita gli stava stretta, bramava di viversela tutta d’un fiato. Di conti senza l’oste ne fece da che lasciò il seno materno. Non gattonò neppure, quel... Continue Reading →

Di balli e risate

Marzo. Mattina qualunque, d’una domenica qualunque. Dopo una chiacchierata a fil di dunque, con un amico dall’animo assolutamente non qualunque, parto in fissa con una canzone che gli vorrei inviare ma della quale non ricordo né titolo, né cantante. Conoscendo... Continue Reading →

Di equilibri e caffè

Estate 2017, primo Luglio, in rientro dalla riviera. Adriatica. Riccione bye bye. Mamma a fianco e prole in retro seduta, mentre il cd passa Fabri Fibra, ascolto il duetto dei miei figli in ritmica simbiosi. Ok che “a 15 anni... Continue Reading →

Di vini e negozi

Anche l’ideal marito, da mongolfiera diviene zavorra se trascinato a suon di shopping. Milano city. Dodici dicembre. Un paio di calici di buon gewurztraminer a tutto pasto, mettono in serio pericolo l’equilibrio del mio sguardo. A metà tra l’assopito ed il... Continue Reading →

Di sveglie e cancelli

Mi sveglio a gradi. La pesantezza del mio sonno, che definire di piombo è poca cosa, si alleggerisce a tappe, in tre passaggi di staffetta da Morfeo a Dioniso. La prima suonata ha voce d’anatra, giusto per concedersi un risveglio... Continue Reading →

Di feste e di puzzle

Dicembre. Pomeriggio. Aspetto mio figlio all'uscita da scuola. Poco più in là, un'immagine da manifesto pubblicitario. Un bell'uomo, alto ed atletico, attende il suono della campanella tenendo in braccio il figlioletto più piccolo appena uscito dalla scuola materna. Il bambino, guancia... Continue Reading →

Di cerotti e meraviglie 

Quale capacità mi piacerebbe sviluppassero al meglio i miei figli? L'attitudine all'ammirazione. Vorrei che fra i pensieri della sera, quelli che si accovacciano con noi sul cuscino aprendoci la porta della notte, ce ne fosse sempre uno da dedicare ad... Continue Reading →

Di canzoni e T-shirts

27 Dicembre. Giorno per antonomasia del "dopo". Del "senza". Dopo Natale,senza impegni scolastici imminenti,come funamboli in stand-by tra panettone e lenticchie. Nella casella della posta elettronica,le fidelity cards invitano ai presaldi. Se hai una figlia adolescente ed il tal giorno... Continue Reading →

Di zucche e cicogne

Calzo 39 o 40, a seconda del modello. Di Anastasia porto il colore dei capelli, uno splendido ramato spudoratamente artificiale. A Genoveffa invidio l'altezza. Di Cenerentola ho gli occhi, un bell'azzurro 100% originale in perfetto stile Mendel, quel salto di... Continue Reading →

Di papere e mascara 

Non esiste indicatore della crescita più reale della pubblicità per giocattoli prenatalizia. La bambola con la sua "bua", lo pseudo cane che espelle realmente (ora anche "in solido"), le migliaia di riproduzioni in scala nanomillimetrica di gattini, coniglietti, pony ed... Continue Reading →

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