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diserieZero

Sono solo una, non sono nessuno e nemmeno centomila… Mi piace considerarmi una scrittrice "di serie Zero", dove per Zero s'intenda la capacità di lasciarsi permeare a tutto tondo da ciò che arriva, senza farsi intrappolare dalle idee, che poi cambiano, senza farsi imprigionare dalle convinzioni, che poi si rovesciano, senza farsi scrivere il destino, che poi si cancella e si riscrive…

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Poesia

Di asole e sogni

DI ASOLE E SOGNI  La rapirono un giorno d’attesa,  un camino ed un giovane vecchio che leggeva il suo mare. Sconquassati in burrasca, i suoi  fondali salini si riaddolcirono in  brezza sbattuta a battigia. Sciolse ogni senso, boccheggiando schiuma e... Continue Reading →

Di notti e di abeti

Ho percepito un sentire, piombato caldo sul collo del pensiero, fra il buio che sbrana la notte ed aghi d’abeti che s'innamorano al vento.   Delicata e frizzante frescura estiva che fa capolino fra la calura del giorno, ovattando rumori... Continue Reading →

Di poeti e follie

Spiga diretta al cuor con ardore nel di lui sentore o forse il gusto del gran disgusto e ancor disprezzo che ti prende un pezzo e ne divien stendardo brusco colpo d’infame annientatore annientato di patimenti annegato salvezza di crosta... Continue Reading →

Di fischi e melodie

Nel triennale percorso delle medie m’accompagnò una bicicletta rossa. Rosso il telaio, rosso il cestino, vimini decorato in scarlatta sfumatura dal frizzante spruzzo di bomboletta ed in legnoso aggancio al manubrio, vivace complemento alla freddezza delle cromature. Imparai a fischiare,... Continue Reading →

Sibilla Aleramo, la poesia e l’amore di una donna • Terzo Pianeta

Marta Felicina Faccio, poetessa e ancor prima donna libera e ribelle, che scelse il nome di Sibilla Aleramo per cantar il sospiro della vita e dell'amore. — Leggi su terzopianeta.info/cultura-societa/sibilla-aleramo-poesia-amore-donna/

Di cicoria e dignità

Ho visto un uomo raccoglier cicoria selvatica. Incurvato su se stesso, sguardo al terreno e schiena al sole, pettinato dal vento e cullato dal tempo dolce della vecchiaia. L’ho osservato come si guardano le sorprese, come fosse quel magico istante... Continue Reading →

Di leoni e verginità

Nell’intimo desiderio di decantarne lo sguardo, avrebbe voluto esser vergine. Una verginità primordiale di parole e percezioni, un tuffo a ritroso nell’oscuro solco spaziale dall’ardore fecondato. Condusse il pensiero al mutismo ancestrale delle incisioni rupestri e ne colse la voce... Continue Reading →

Di ali e bottoni

Sono nata con gli occhi grandi. Me li han ricamati addosso come bottoni celesti, solo che i bottoni restan fissi, mentre gli occhi volteggiano. Così, li ho spalancati e piroettati sulla vita fin da piccola e ci ho fatto giri... Continue Reading →

Di orizzonti e (fr)onde

Parlò al cielo, alle sue sfumature, ne violò il mistero, celato al mondo, caricò al tramonto bagagli di paure, pronta a cascare nel suo girotondo.   Si volse alle nubi con fare sognante, ne bevve la pioggia, sputandone sale, di... Continue Reading →

Di palpebre e squame

Ho tappato il naso con le dita e mi sono accucciata nel mare. Non m'è mai riuscito d’immergermi senza premermi le narici. Solitamente faccio parte della schiera di persone che si tuffano nella maniera più ridicola, da sedute, se a... Continue Reading →

Di balene e cristalli

Scese dalle riflessioni comuni, il pensatore. Posò i piedi sul nero marmo mentale e vi si accovacciò. Capo fra le mani, dubbi fra le dita. Si vestì di coraggio e si viaggiò dentro. Il viaggio più difficile. Brindisi al cianuro... Continue Reading →

Di frecce e cortecce

Scende dal palco, la ballerina. Punte di piedi parallele ai talloni, fa di ballo camminata. Danza il suo dramma a capo chino, piroetta l’ego in giravolte da capogiro. Molla i guantoni, il pugile. Messo all’angolo dal silenzio, strattonato dall’assenza e... Continue Reading →

Di sciarpe e progresso

Venne il progresso. E con lui cambiammo il passo. Non le scarpe. La camminata solamente. Digitalizzandola. Ed illudendoci di essere più forti. Più protetti. Perché schermati. Pieni di filtri, quindi, mentali ed emotivi in primis. Indi, non più liberi. La... Continue Reading →

Di piezz ‘e core

OCCHIDIMARE amava correre. Nacque con la corsa nei piedi, quel “citto” frettoloso, che la vita gli stava stretta, bramava di viversela tutta d’un fiato. Di conti senza l’oste ne fece da che lasciò il seno materno. Non gattonò neppure, quel... Continue Reading →

Di anelli e foulards

Le confidò d’esser felice... E lei, che si riteneva felice allo stremo, fu dunque spaesata...  Aprì le porte ad una felicità nuova, condivisa, faccia di una stessa medaglia forse... Una felicità improvvisa che ora, chiamar così, le sembrava quasi d’insultarla,... Continue Reading →

Di fiumi e (d)istanti

"Di fiumi e (d)istanti”, poestoria di Claudia Brugna Leggila su TerzoPianeta.info

Di balli e risate

Marzo. Mattina qualunque, d’una domenica qualunque. Dopo una chiacchierata a fil di dunque, con un amico dall’animo assolutamente non qualunque, parto in fissa con una canzone che gli vorrei inviare ma della quale non ricordo né titolo, né cantante. Conoscendo... Continue Reading →

Di corse e cadute

LA CORSA (9/02/1996) Udite fratelli, udite! Udite il tempo che segna la vostra esistenza e lasciate che vi penetri il cuore, per essere da esso filato in un arazzo intriso di consapevolezza... ... coscienza. Comprendete fratelli! Non guardate la vita... Continue Reading →

Di Barbamilù e Barbamilà

(Giornata Mondiale della POESIA) IN QUESTO MONDO ABITATO DA NANI                       (20/12/1993, dopo un grave lutto) La vita è una strana cosa, a volte spina a volte rosa. È catrame... Continue Reading →

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